Applicazione di Feflow nell’analisi delle sorgenti di inquinamento di falde acquifere

Applicazione di Feflow nell’analisi delle sorgenti di inquinamento di falde acquifere

Sviluppo di un modello idrodinamico tramite Feflow per comprendere i meccanismi di diffusione di alcuni metalli pesanti negli acquiferi

Descrizione del caso affrontato

Azienda torinese con problematica di inquinamento da metalli pesanti delle falde acquifere.

La difficoltà primaria che essa si è trovata ad affrontare è stata quella di capire se il sito industriale rappresenta una sorgente attiva o risulta bersaglio di inquinamenti pregressi e conseguentemente fornire all’autorità di controllo in merito uno strumento di valutazione  adeguato.

GEO engineering, incaricata dalla proprietà, ha dapprima svolto un’indagine ad ampio spettro nell’area in esame, comprendendo che la diffusione di inquinanti nel sottosuolo e negli acquiferi dell’area torinese meridionale, e in particolare nel chierese, rappresenta un importante fattore di limitazione all’utilizzo delle risorse idriche sotterranee, sia per gli utilizzi idropotabili che irrigui e domestici, in relazione alla propagazione della contaminazione e ai costi di trattamento.

Ne risulta un quadro di inquinamento “diffuso”, con valori di concentrazione di fondo dei contaminanti anche prossimi o superiori alle massime concentrazioni previste dalla normativa ambientale vigente.

Impiego di Feflow

Per discernere le sorgenti puntuali o arealmente ben definite rispetto all’inquinamento diffuso è stato quindi implementato un modello idrodinamico, che ha permesso di ottenere una ricostruzione diacronica dell’evoluzione della piezometrica e dell’andamento delle concentrazioni di inquinanti nel tempo.

La comprensione della provenienza e delle possibili sorgenti di contaminazione rappresenta un fattore-chiave problematico, in quanto lo smaltimento di sostanze contenenti metalli pesanti nel suolo e nel sottosuolo è potenzialmente associato ad una varietà di categorie produttive e cicli lavorativi. Inoltre, la vetustà di alcuni impianti industriali dismessi suggerisce un’età della contaminazione anche risalente a svariati decenni o addirittura riconducibile alla prima industrializzazione dell’area.

A tal proposito è stato utilizzato FeFlow, il modello di flusso e trasporto che rappresenta lo standard di riferimento a livello internazionale agli elementi finiti.

L’affidabilità di Feflow, sviluppato su una scala plurichilometrica, verticalmente differenziato in rapporto al contesto stratigrafico e idrogeologico e con una griglia rifinita tenendo conto della geometria delle possibili sorgenti e dei bersagli dell’inquinamento, è valutabile sia in rapporto alla precisione nella ricostruzione delle oscillazioni di livello della falda, sia delle concentrazioni di inquinante, osservate in apposite reti di monitoraggio su scala pluridecennale.

Feflow può essere utilizzato in assetto previsionale, per determinare la possibile estensione nel tempo del “plume” di contaminazione e le concentrazioni attese presso bersagli sensibili (ad esempio – pozzi idropotabili).

I risultati ottenuti mediante l’utilizzo di Feflow hanno permesso all’azienda di avere strumenti utili per l’impostazione della loro attività, nonché per la gestione dei rapporti con gli enti di controllo.